Gennaio mese della prevenzione del tumore al collo dell’utero

Cosa sono i  Papillomavirus? 


I papilloma virus umani (HPV, dall’ingerle Human Papilloma Virus) sono virus a DNA che si trasmettono prevalentemente per via sessuale e che si replicano nelle cellule dell’epidermide. Ne esistono oltre 120 varianti, che si differenziano a seconda del tessuto che colpiscono e per gravità degli effetti. 
Circa 40 tipi interessano la cervice uterina, la vagina, la vulva, l’ano, il pene e l’orofaringe, e alcuni fra questi sono definiti HPV ad alto rischio: sono, infatti, collegati all’insorgenza di vari tipi di tumori e infezioni.
Per questi motivi è importante conoscere i Papillomavirus e aderire ai programmi di screening che consentono di individuare l’infezione ed eventuali lesioni precancerose. 



Quali sono i virus pericolosi?

I virus HPV maggiormente responsabili delle patologie maligne e benigne sono quattro, etichettati con numeri:
6 (basso rischio)
11 (basso rischio)
16 (alto rischio)
18 (alto rischio).


I primi due, detti a basso rischio, causano il 90% dei condilomi: infezioni contagiose e molto dolorose, che interessano gli organi genitali e altre mucose (come nel caso della papillomatosi respiratoria ricorrente che interessa il cavo orale).
I condilomi uro-genitali possono accompagnarsi a molti sintomi clinici: dolore, bruciore, prurito, sanguinamento in entrambi i sessi. Nel maschio, inoltre, qando il virus è presente nel liquido seminale, è in grado di legarsi agli spermatozoi, determinando una significativa riduzione della motilità e rivelandosi così una possibile causa di infertilità.
I tipi 16 e 18, invece, sono responsabili di circa il 70% di tutti i tumori del collo dell’utero e non solo: possono causare anche il cancro a vulva, vagina ed altre parti del corpo come ano e pene e tumori del distretto testa-collo. 

 


Come avviene il contagio?

L’infezione da HPV si trasmette sopratutto attraverso rapporti sessuali (vaginali o anali) non protetti con partner portatori. 
Anche altri tipi di rapporti sessuali (orali o manuali) possono essere vie di trasmissione, pur se molto raramente. 
L’infezione è molto più frequente di quanto non si pensi: si stima, infatti, che oltre il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita con il virus HPV, con un picco nelle giovani fino a 25 anni di età. La maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. 
In caso di infezione persistente, il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgere di lesioni precancerose è di circa 5 anni, mentre la latenza per lo sviluppo di un tumore, come quello alla cervice, può essere anche di 15-20 anni.
Un uomo ha un rischio di infezione da HPV 5 volte superiore a quello di una donna e spesso non è consapevole di essere portatore del virus. Infatti, se la donna dispone di esami utili per verificare la presenza del virus e le conseguenze, come pap test o HPV DNA test, per l’uomo non esistono al momento programmi di screening adeguati. 

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Tratto da AIOM